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Manutenzione sistemi antincendio

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CAF Infortunistica svolge servizio di assistenza dei presidi antincendio tramite tecnici qualificati che provvederanno ad eseguire, con le più moderne attrezzature e strumenti, tutte le operazioni necessarie al conseguimento dello scopo.

L’evoluzione della Normativa Antincendio ha fatto sì che nei presidi antincendio e di sicurezza la Manutenzione degli Impianti Antincendio venga effettuata da imprese specializzate affinché le aziende o gli esercizi commerciali non vadano incontro a pesanti sanzioni o addirittura a reati penali.

Grazie all’esperienza sul campo maturata nel tempo, CAF Infortunistica è in grado di offrire una qualità di manutenzione ad alto profilo.

I presidi antincendio di cui ci occupiamo della manutenzione riguarda:

MANUTENZIONE ESTINTORI
Manutenzione sistemi antincendio

Gli estintori costituiscono l’arma antincendio più diffusa, grazie alla semplicità d’uso ed alla facile reperibilità dello stesso. Un estintore, per garantire l’incolumità e la sicurezza delle persone in un edificio, deve essere periodicamente controllato; a tale scopo, è bene conoscere quanto imposto dalla Norma UNI 9994, che regola l’attività di manutenzione e revisione degli estintori. Tutti i dispositivi antincendio devono avere, secondo le norme estintori, un cartellino, sul quale devono essere specificati:

  • il numero di matricola ed altri estremi riguardanti il dispositivo;
  • la ragione sociale e l’indirizzo dell’azienda di manutenzione e/o della persona competente;
  • il tipo di estintore, la massa lorda e la carica effettiva dello stesso;
  • il mese e l’anno in cui deve essere effettuato l’intervento manutentivo;
  • la scadenza dei controlli vari;
  • il codice di riferimento o il punzone identificativo di colui che si occupa del controllo estintori.

La manutenzione periodica degli estintori è regolata dalla legge, che stabilisce in primis cinque fasi di verifica estintori: controllo iniziale, sorveglianza, controllo periodico, revisione programmata e collaudo

FASE CIRCOSTANZA
Controllo InizialeLa prima fase è il controllo iniziale, una fase durante la quale devono essere realizzati una serie di accertamenti. Questa fase può essere eseguita anche in contemporanea con il controllo periodico. Il controllo iniziale serve ad accertarsi del fatto che questi estintori non siano fuori servizio. Un estintore fuori servizio non può, infatti, essere oggetto degli interventi manutentivi; per tale motivo, non può essere utilizzabile in alcun contesto, dal momento che potrebbe anche risultare pericoloso per chi lo utilizza. La prima fase prevede anche la verifica della correttezza delle marcature presenti 
SorveglianzaLa sorveglianza viene effettuata da personale interno all’azienda ed esegue un controllo visivo dell’estintore da effettuarsi periodicamente (noi consigliamo almeno mensilmente). Tali controlli sono volti ad accertarsi che l’estintore sia presente, integro e segnalato tramite cartello. Secondo le norme, tale cartello deve essere visibile in modo immediato, deve contenere iscrizioni leggibili ed ovviamente tutte le informazioni relative alla manutenzione secondo legge. Bisogna verificare che l’estintore non sia stato manomesso, che sia immediatamente utilizzabile e che l’indicatore di pressione indichi un valore che rientra nel campo verde
Controllo PeriodicoIl controllo periodico è regolamentato dalla legge. Questo deve essere eseguito da una persona competente, con periodicità massima di sei mesi. Entro la fine del sesto mese, è necessario controllare l’efficienza di tutti i tipi di estintori, portatili o carrellati. I controlli da effettuare sono i seguenti:

  • corretta compilazione del cartellino di manutenzione, con relativa punzonatura della data di effettuazione del controllo;
  • in caso di presenza di bombole di gas ausiliario per estintori pressurizzati in questo modo, bisogna controllare il tipo e la carica di tali bombole, al fine di sapere se rispettano, o meno, le indicazioni del produttore;
  • è necessario controllare lo stato di carica degli estintori a biossido di carbonio mediante pesatura;
  • deve essere verificata la pressione interna degli estintori a pressione permanente, tramite uno strumento indipendente;
  • è necessario effettuare nuovamente tutte le verifiche ed i controlli previsti nella fase di sorveglianza
Revisione EstintoriLa revisione, al pari del controllo periodico, deve essere effettuata da una persona competente. Consiste in una serie di interventi di natura tecnica, le cui tempistiche sono regolate dalla norma antincendio:

  • 36 mesi per gli estintori a polvere;
  • 60 mesi per gli estintori a Co2;
  • Per gli estintori a schiuma la revisione dipende dal tipo del materiale del serbatoio, se questo è in ferro, l’operazione deve essere effettuata ogni 24 mesi, mentre se è in acciaio Inox è d’obbligo ogni 48 mesi

Secondo la norma 9994, durante la revisione agli estintori, il personale tecnico deve svuotare il contenuto degli stessi, poiché l’estinguente presente all’interno ha raggiunto la data di scadenza, controllare lo stato interno dei diversi componenti e provvedere a ricaricarlo. Poi, vengono sostituite tutte le guarnizioni e viene effettuata la pulizia della valvola.

È importante che questa operazione venga segnalata con un’apposita etichetta posta sulla bombola, in modo da indicare il mese e l’anno di revisione, e deve essere incisa anche all’interno del presidio. Anche in questo caso, nel cartellino e nel registro antincendio deve essere riportato l’intervento eseguito.

CollaudoAnche l’attività di collaudo deve essere effettuata con tempistiche diverse in base al tipo di estinguente presente all’interno.

  • Per gli estintori a polvere, il collaudo deve essere fatto ogni 12 anni, 
  • per gli estintori a CO2 il collaudo deve essere fatto ogni 10 anni, 
  • per gli estintori a schiuma, ogni 6 anni per gli estintori in ferro e 12 per quelli con serbatoio in Inox.

Il collaudo è una prova preventiva allo scopo di verificare la stabilità del serbatoio della bombola dell’estintore, mediante una prova idraulica effettuata da personale tecnico.

Al temine della prova, è fondamentale che non ci siano perdite, trasudazioni, deformazioni o dilatazioni, altrimenti l’estintore deve essere dichiarato non idoneo.

Come per la revisione, una volta terminato il collaudo, devono essere riportati sia all’esterno che all’interno del presidio il mese, l’anno e la denominazione dell’azienda incaricata dell’operazione.

Anche in questo caso, nel cartellino e nel registro antincendio deve essere riportato l’intervento eseguito.

 

Manutenzione estintori straordinaria 

Questa attività consiste in una manutenzione extra, in aggiunta a quella ordinaria.

È necessaria quando l’estintore presenta delle problematiche che possono essere risolte con un intervento straordinario, come, ad esempio, la sostituzione o la riparazione di alcuni componenti.

È fondamentale, nel caso non sia possibile sostituire la parte con ricambi originali o adeguati, che il presidio sia dichiarato non funzionante.

Questa attività è prevista anche nel caso in cui l’estintore venga utilizzato e debba quindi essere ricaricato.

 

Smaltimento e dismissione estintori ed estinguenti

Offriamo anche il servizio di smaltimento e dismissione di estintori ed estinguenti. Gli estintori scaduti o non funzionanti devono essere smaltiti correttamente, perché al loro interno possono contenere sostanze tossiche sia per la salute dell’uomo che per l’ambiente naturale. Con il nostro servizio dedicato di smaltimento garantiamo ai nostri clienti una corretta gestione del rifiuto, che verrà disassemblato affinché ogni suo componente possa essere avviato al riciclo. L’intero processo è da noi effettuato seguendo le normative italiane in materia di rifiuti.

MANUTENZIONE IDRANTI
Manutenzione sistemi antincendio

Le reti idriche antincendio garantiscono la disponibilità di una quantità di acqua adeguata, come calcolato dal progettista secondo la norma, a contrastare eventuali incendi sempre tenendo presente il rischio dell’attività e il potenziale sviluppo dell’incendio.

Sono composte da un sistema di tubazioni fisse che alimenta un impianto idrico (idranti e colonnine) e gli attacchi per le autopompe dei VVF e devono essere pensate in modo tale da garantire la portata e pressione richiesta dall’impianto oltre che avere la capacità di assicurarlo nei tempi previsti dal progetto.

Per garantirne l’efficacia è fondamentale che siano sottoposte ai controlli previsti dalla norma, che dettaglia tutte le attività e le cadenze manutentive, da parte di personale specializzato.

 

FasePeriodicitàCircostanza
Controllo iniziale – Presa in caricoOccasionaleA cura del Tecnico Manutentore 

Controllo Preliminare

  • Accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo;
  • Controllo visivo dell’impianto.

Controllo Funzionale

  • Verifica della rispondenza delle logiche del sistema a quanto previsto dal progetto con verifica dell’elenco dettagliato dei componenti del sistema;
  • Prove di verifica di massima sullo stato degli impianti.
SorveglianzaContinua

Consigliamo mensilmente

Attività eseguita da personale incaricato dall’azienda ed effettua controlli visivi sull’impianto e verifica della presenza di corretta segnalazione del presidio antincendio
Controllo periodicoSemestraleEffettuato da tecnico qualificato, e serve per verificare lo stato dell’impianto, nel dettaglio viene eseguita 

  • Verificare la presenza, la dislocazione corretta rispetto alla planimetria / piano di emergenza, la visibilità e l’accessibilità di tutti i presidi (attacco VVF, colonnina soprassuolo, cassette, sottosuolo, ecc.)
  • Verifica della buona conservazione e che siano assenti segni di usura, corrosione e qualsiasi tipo di perdita.
  • È necessario sincerarsi che i presidi non siano lasciati incidentati, danneggiati o sbiaditi.
  • Lubrificare tutte le parti, dove necessario, e controllare che siano maneggiabili e facili da svitare;
  • Alla fine delle operazioni assicurarsi che le valvole di intercettazione degli attacchi autopompa siano in posizione aperta;
  • Verificare che il sistema di drenaggio funzioni correttamente e che siano presenti adeguati corredi.
Manutenzione AnnualeTale attività viene eseguita da tecnici specializzati e consiste nella prova di tenuta delle manichette e prove di pressione ai rubinetti
CollaudoQuinquennaleOgni 5 anni le tubazioni devono essere collaudate sottoponendole a prova idrostatica alla pressione di 1,2 MPA.
MANUTENZIONE PORTE REI (PORTE TAGLIA FUOCO)
Manutenzione sistemi antincendio

La porta tagliafuoco è un presidio antincendio, protezione passiva, molto importante, in quanto grazie alle sue particolari caratteristiche che lo rendono resistente al fuoco, riesce a rallentare la propagazione dell’incendio e del fumo.

 

Porta REI: acronimo e significato

Normalmente, la porta tagliafuoco è accompagna alla sigla REI, acronimo di:

  • Resistenza: in riferimento alla sua resistenza al fuoco, grazie ai materiali da cui è composta, che la rendono una barriera per le fiamme;
  • Ermeticità: indica la tenuta della porta contro il passaggio dei gas tossici, che restano così confinati dalla parte dell’incendio;
  • Isolamento termico: si riferisce alla sua capacità di isolare termicamente gli ambienti, impedendo al calore di diffondersi negli altri ambienti.

 

Manutenzione Porte Tagliafuoco

Il controllo e la manutenzione delle porte rei sono necessari, perché è di fondamentale importanza mantenere l’efficienza e la corretta funzionalità, al fine di tutelare la salvaguardia delle persone. La norma a cui attenersi per la manutenzione è la UNI 11473-1, stabilisce dei controlli ordinari ed eventuali controlli straordinari da effettuare sulle porte rei antincendio.

Per garantirne l’efficacia è fondamentale che siano sottoposte ai controlli previsti dalla norma, che dettaglia tutte le attività e le cadenze manutentive, da parte di personale specializzato.

  • Sorveglianza: la persona incaricata che deve controllare visivamente lo stato della porta tagliafuoco, per verificare che non ci siano variazioni e che il suo raggio di apertura/chiusura sia libero, la periodicità non è identificata dalla normativa ma noi consigliamo che avvenga mensilmente;
  • Controllo periodico: da effettuare ogni sei mesi da parte di personale qualificato;
  • Manutenzione ordinaria: da effettuare occasionalmente in caso di piccole anomalie, per mano di personale qualificato;

Manutenzione straordinaria: occasionale, in caso vengano riscontrate non conformitàdi competenza di un’azienda specializzata.

MANUTENZIONE MANIGLIONI ANTIPANICO
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L’efficienza nel tempo dei dispositivi di apertura si può mantenere solamente con un’accurata manutenzione e con una misura periodica delle forze effettivamente necessarie a sbloccare le porte installate su vie di esodo (dinamometro).

Secondo il decreto 03.11.2004 del Ministero dell’Interno e secondo le norme EN 1125 i dispositivi per uscite antipanico sono concepiti per essere utilizzate in situazioni di panico.

La norma UNI 1125 stabilisce i requisiti che un dispositivo antipanico per uscita di sicurezza deve avere per garantire una via di fuga sicura ed efficace e cioè un maniglione antipanico che deve essere sempre apribile in qualsiasi momento e da chiunque (compresi bambini, anziani, portatori di handicap, ecc.…) esercitando uno sforzo minimo con le mani, il corpo o altro su qualsiasi punto della barra orizzontale.

CAF INFORTUNISTICA è abilitata con personale competente e qualificato alla installazione, alla manutenzione e alla riparazione dei maniglioni antipanico, ai sensi del D.M. 10/03/98 allegato VI punto 6.3-6.4 e ai sensi della norma UNI 1125 dove nello specifico si identifica: tutte le porte sulle vie d´uscita devono essere controllate semestralmente per assicurare che si aprano facilmente, tale manutenzione viene effettuata utilizzando un dinamometro per misurare le forze operative per sganciare il dispositivo di uscita.

Al termine della verifica viene rilasciato un certificato dove sono registrati:

  • verifica che il maniglione antipanico sia marchiato CE;
  • il controllo e la lubrificazione delle cerniere, serrature, cuscinetti e bracci articolati;
  • il controllo e la regolazione dello scrocco, della maniglia esterna e del maniglione antipanico;
  • il controllo e la regolazione del selettore di chiusura.
  • La verifica che non siano stati aggiunti dispositivi di bloccaggio aggiuntivi alla porta dalla sua installazione originale
  • prove di funzionalità del maniglione con rilevazione sforzi tramite dinamometro digitale;
  • compilazione cartellino di manutenzione.
MANUTENZIONE LUCI DI EMERGENZA
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La regolare manutenzione dell’impianto di illuminazione e dei singoli apparecchi di emergenza è fondamentale per assicurarne la perfetta funzionalità nel momento del bisogno. Le regole per una corretta manutenzione valgono anche per gli apparecchi di illuminazione dotati di kit di emergenza. L’invecchiamento degli apparecchi di illuminazione di emergenza, come di qualsiasi altro dispositivo, è normale e inevitabile. Una volta realizzato l’impianto occorre verificare, attraverso appropriati strumenti, se si rispettano i requisiti normativi o legislativi poiché vengono richiesti, per ogni ambiente, determinati livelli di illuminamento. Per la segnalazione delle vie di esodo dovrà essere verificata la distanza di visibilità e la leggibilità delle indicazioni rappresentate sui segnali di sicurezza. Le regole per una corretta manutenzione valgono anche per gli apparecchi di illuminazione dotati di kit di emergenza. L’invecchiamento degli apparecchi di illuminazione di emergenza, come di qualsiasi altro dispositivo, è normale e inevitabile. Il mantenimento del loro buon funzionamento implica delle verifiche e una manutenzione periodica puntuale e accurata. Il loro rigoroso rispetto consente di mantenere l’impianto efficiente e funzionale.

MANUTENZIONE IMPIANTI DI RILEVAZIONE FUMI ED ALLARMI ANTINCENDIO
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La norma UNI 11224 descrive le procedure per il controllo iniziale, la sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione e la verifica generale dei sistemi di rivelazione fumi.

  • sorveglianza effettuata da incaricato aziendale per eseguire Controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni. 
  • controllo periodico (semestrale) eseguito da società che effettua delle verifiche visive, controllo funzionale, verifica funzionamento dei dispositivi
  • manutenzione: Operazione od intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono stato le attrezzature e gli impianti.
  • manutenzione ordinaria: Operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità, bisognevoli unicamente di minuterie e comporta l’impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzione di parti di modesto valore espressamente previste. (es. sostituzione di singoli apparati (rivelatore, pulsante, vetrino, batteria, filtro, ecc.) con componenti identici o analoghi che non comportino alcuna modifica al sistema.)
  • manutenzione straordinaria: Intervento di manutenzione che non può essere eseguita in loco o che, pur essendo eseguita in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile o conveniente la riparazione. (es. riparazioni, anche non effettuate sul posto, di più apparati o parti dell’impianto con sostituzione o aggiunta di cavi, tubazioni e scatole, operazioni che comportino cambiamenti e riconfigurazioni del sistema. Tali operazioni non modificano il numero di rivelatori, centrali, pulsanti ed altri dispositivi installati)
  • Verifica generale sistema: Secondo indicazioni normative e legislative in funzione delle apparecchiature impiegate o delle istruzioni dei costruttori delle apparecchiature deve essere svolta almeno ogni 10 anni

L’allarme antincendio ha la funzione di segnalare alle persone, presenti negli ambienti in pericolo, il rischio di incendio, consentendogli di evacuare tempestivamente. Anche tali dispositivi sono soggetti a verifica periodica (periodicità semestrale).

MANUTENZIONE IMPIANTI SPRINKLER UNI EN 12845
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Come per gli estintori, anche gli sprinkler hanno bisogno di controlli periodici, sia da parte dell’utente che da parte di personale competente. La cadenza e il tipo di controllo sono stabiliti dalla UNI EN 12845.

Ogni settimana, l’utente:

  • effettuerà la lettura della pressione;
  • controllerà i livelli dell’acqua;
  • controllerà le valvole;
  • effettuerà una prova della campana;
  • effettuerà una prova dell’avviamento della pompa;
  • riavvierà il motore Diesel e lo terrà in funzione per almeno 20 minuti;
  • controllerà gli impianti di riscaldamento.

Una volta al mese, l’utente si occuperà di:

  • verificare il livello di elettrolito;
  • controllare le batterie.

Un’azienda qualificata come CAF Infortunistica, invece, si occuperà dell’assistenza e della manutenzione dello sprinkler come segue:

Controllo periodico trimestrale

  • Rivalutazione del livello di pericolo;
  • Ispezione delle valvole;
  • Ispezione degli sprinkler;
  • Ispezione delle tubazioni e dei relativi sostegni;
  • Ispezione delle alimentazioni idriche ed elettriche;
  • Verifica del numero di sprinkler di ricambio disponibili.

Controllo periodico annuale (prova alimentazioni)

  • Prove della portata della pompa;
  • Prove del mancato avviamento del motore;
  • Prove sulle valvole a galleggiante;
  • Prove sulle camere di aspirazione;
  • Prove sui filtri per la pompa.

Controllo periodico triennale (verifica e revisione serbatoi e valvole)

  • Prove e verifiche sui serbatoi, esternamente e internamente;
  • Prove su tutte le valvole.

Controllo periodico decennale (revisione generale)

  • Interventi di pulizia;
  • Interventi di impermeabilizzazione;
  • Esame delle riserve idriche.

Al termine di ogni controllo, l’utente deve ricevere un resoconto firmato e datato dell’ispezione effettuata, documento che deve essere custodito nel fabbricato, in un apposito registro. Il registro conterrà l’elenco dei lavori svolti, gli eventuali guasti o variazioni rispetto alle ispezioni precedenti e gli interventi in caso di incendio, precisandone cause, modalità ed estensione. Questo registro deve essere tenuto a disposizione del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

MANUTENZIONE SISTEMI A PRESSIONE DIFFERENZIALE UNI EN 12101-6
Manutenzione sistemi antincendio

Impianti di questo tipo, che si spera non debbano mai intervenire per tutta la durata della loro vita finendo così, quasi sempre, per essere dimenticati. CAF Infortunistica dopo una corretta progettazione ed installazione garantisce una attenta manutenzione. Ricordiamo infatti che gli impianti di pressurizzazione devono funzionare anche a distanza di anni dalla prima installazione. Batterie esaurite o temporaneamente scariche, problemi di alimentazione o di collegamento tra i diversi componenti del sistema, possono inficiare la funzionalità delle macchine in caso di bisogno.

Una corretta manutenzione non solo garantirà l’efficienza dell’impianto, ma sarà in grado di far conservare nel tempo le caratteristiche iniziali dell’impianto stesso e degli accessori che lo corredano

La manutenzione dei sistemi di pressurizzazione deve essere fatta quindi con una cadenza semestrale da personale qualificato e ogniqualvolta si presenti un segnale di anomalia sul quadro di comando della macchina (controllo visivo). Questi segnali di anomalia possono essere remotizzati tramite un sistema I.o.T. (Internet of Things) per una sorveglianza ancora più tempestiva.

Il controllo periodico, effettuato da personale qualificato, consiste in una serie di operazioni atte a verificare la completa e corretta funzionalità dell’Impianto.

Le operazioni da eseguirsi durante il controllo periodico sono specificate nel libretto di uso e manutenzione, di cui le principali sono le seguenti:

  • controllare visivamente lo stato del locale filtro per rilevare l’eventuale presenza di fori o punti di perdita aeraulica;
  • controllare che il canale di adduzione aria non sia ostruito;
  • controllare che la ventola del pressurizzatore sia libera di girare senza impedimenti;
  • controllare che nessun led rosso posto sulla portella del quadro di alimentazione e controllo sia acceso e che in presenza di display non ci siano indicazioni di errore e/o malfunzionamenti, in caso contrario seguire le istruzioni del manuale di uso e manutenzione;
  • effettuare l’accensione della macchina attraverso l’apposito pulsante TEST per verificarne l’effettiva funzionalità.

Una volta terminato il controllo, il tecnico è tenuto alla compilazione del verbale di manutenzione e a segnalare le eventuali anomalie riscontrate.

REGISTRO MANUTENZIONI ANTINCENDIO

Il Registro dei Controlli Antincendio o semplicemente Registro Antincendio deve essere compilato in base alle norme tecniche di ogni singolo presidio antincendio. Questo registro deve essere poi conservato dalla persona preposta. Questi controlli devono riguardare:

  • Estintori
  • Idranti
  • Porte tagliafuoco
  • Uscite di sicurezza
  • Luci di emergenza
  • Pulsanti di allarme
  • Valvole di intercettazione di gas infiammabili
  • Rilevatori di incendio e dispositivi di spegnimento
  • Evacuatori di fumo e calore
  • Altri impianti di protezione attiva

L’aggiornamento del registro di manutenzione antincendio garantisce che sia tutto in ordine in occasione dei controlli delle autorità competenti: affidarsi a un’impresa specializzata quindi ha sempre dei vantaggi, sia per la sicurezza sia per non rischiare sanzioni di alcun tipo.

Manutenzione sistemi antincendio

Nel Registro Antincendio, dovranno essere registrate tutte le attività svolte per garantire l’efficienza dei dispositivi di sicurezza sopra elencati. Le attività da riportare sono le seguenti:

  • Sorveglianza, ispezioni e controlli visivi che hanno lo scopo di verificare che le attrezzature e gli impianti siano facilmente accessibili e integri. Questo tipo di controllo può essere svolto direttamente dal personale presente in azienda dopo aver ricevuto le istruzioni necessarie;
  • Controllo periodico, insieme di operazioni da effettuarsi con frequenza solitamente semestrale, al fine di verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti;
  • Manutenzione ordinaria, operazione o intervento di lieve natura finalizzata a mantenere in efficienza, ed in buono stato, attrezzature e impianti. Può essere svolta anche in sede e non necessita di strumentazioni particolari;
  • Manutenzione straordinaria, intervento di manutenzione che prevede l’utilizzo di attrezzature o strumenti particolari per la riparazione, revisione o sostituzione dell’impianto o dell’attrezzatura nelle sue parti o in piena totalità.

Le modalità e la frequenza di manutenzione di ciascun presidio antincendio sono stabilite dalle relative norme UNI

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